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Il Tour de France è una corsa eterna, ma il 2024 riserva troppi primati e colpi di scena per offrire quella che dovrebbe essere un’edizione entusiasmante.
Non solo grandi campioni come Jonas Vingegaard, Tadej Pogacar, Primoz Roglic e Remco Evenepoel si scontreranno in una battaglia tra generazioni, ma la 111esima edizione del Grand Tour francese offrirà uno scenario interessante.
I primi dettagli rivelano un percorso vario e interessante:
- Totale 3492 km
- 21 tappe
- Dal 29 giugno al 21 luglio
- Quattro regioni (Italia, San Marino, Francia, Monte Carlo)
- 7 tappe di montagna
- 4 finiture del piano
- 32 km di strade sterrate
Con le Olimpiadi del 2024 a Parigi che stabiliscono il calendario, il Tour de France – che si svolgerà dal 29 giugno al 21 luglio – non finirà a Parigi mentre i corridori si dirigeranno a Nizza per la cronometro dell’ultimo giorno.
“Ci eravamo impegnati a evitare Parigi a causa delle Olimpiadi”, ha detto il direttore del tour Christian Prudhomme. Reuters. “C’erano solo 28.000 agenti di polizia e sapevamo che non avremmo potuto ottenerne di più”.
Fin dalla sua nascita nel 1903, la corsa maschile si è sempre conclusa a Parigi o nei suoi sobborghi, e dal 1975 si conclude sugli Champs-Élysées.
Sempre per la prima volta, la gara in Italia inizierà con le prime tre tappe.
Ecco i punti delle lettere:
La “grande partenza” in Italia per la prima volta nella storia
Dopo più di un secolo, il “Grande Anello” farà per la prima volta “alla grande” in Italia.
La prima tappa va subito al dunque, con la tappa stradale che parte da Firenze e termina a Rimini, con deviazione via San Marino. La maglia gialla sarà in palio, poiché velocisti come Mark Cavendish, Jasper Philipsen e Wout van Aart dovranno sopportare 3.600 metri di dislivello mentre il percorso si inerpica sugli Appennini.
La seconda tappa rende omaggio a Marco Pantani e si snoda da Cesenatico a Bologna e toccherà nell’ultima ora di corsa la famosa salita del San Luca che potrebbe mettere i bastoni fra le ruote ai velocisti.
La terza tappa si snoda in pianura da Piacenza a Torino in quella che si prevede sarà la prima occasione per i corridori.
La prima settimana: in Francia e fino alla regione del Galibier
I tre giorni di gara si concludono con la quarta tappa da Pinerolo a Valloire che sfreccia sulle Alpi, compreso un attacco all’HC Col du Galibier (23 km al 5,1%).
“Il Tour non è mai stato così alto e così veloce”, ha detto il direttore del tour Christian Prudhomme.
Le fasi cinque e sei vedranno più opportunità per i corridori poiché la gara lascerà le Alpi per tornare per l’ultimo fine settimana.
La tappa 7 propone una cronometro individuale di 25 km attraverso i vigneti della Borgogna. Il corso non è molto lungo e verrà comunque assegnato un GC a chiunque sopravviva alla brutale prima settimana.
Tappa 8 da Semur-en-Auxois a Colombey-les-Deux-Eglises prevede una serie di salite nelle prime fasi ondulate per creare una fuga.
La settimana di apertura si conclude con una tappa impegnativa con non meno di 14 settori sterrati su 34 chilometri di corsa in un giro attorno a Troyes.
Settimana 2: I Pirenei e il ritorno dell’Altopiano di Bale
La seconda settimana inizia con una transizione da Orleans attraverso le pianure della Francia centrale e la Valle della Loira che potrebbero essere aperte a forti venti trasversali.
La tappa 11 scende nel Massiccio Centrale, con 4.350 di dislivello, scalando il Néronne, Puy Mary Pas de Peyrol, Pertus e Font de Cère accatastati nella parte posteriore della metà del profilo.
Le tappe 12 e 13 rappresentano, almeno sulla carta, maggiori opportunità per i velocisti, ma a metà percorso di ogni corsa le possibilità di una fuga aumentano di un chilometro.
Il primo grande finale in montagna del Tour arriva nella tappa 14 con Saint-Lary-Soulan nel profondo dei Pirenei, che include il Col du Tourmalet a metà della tappa.
La quindicesima tappa vede il ritorno al Plateau de Beille (15,8 km con pendenza 7,9%) per la seconda finale in vetta consecutiva. A rendere ancora più drammatico il giorno della Bastiglia in Francia, con sei salite e 4.850 metri di dislivello, fuochi d’artificio garantiti.
Settimana 3: Alpi e TT decisero l’ultimo giorno
Nonostante le estenuanti due settimane di apertura, la terza settimana incoronerà il vincitore.
La tappa 16 apre l’evento in quella che probabilmente sarà un’altra opportunità per i velocisti – che vedranno otto potenziali opportunità nell’edizione di quest’anno – ma Maestrale Dirigersi a Nîmes può essere difficile.
La tappa 17 del Superdévoluy si avvia in punta di piedi sulle Alpi e gli artisti in fuga avranno la possibilità di conquistare la pole position attraverso tre salite moderate accumulate nell’ultima ora di gara. Un altro passaggio al Barcellona nella fase 18 potrebbe portare a un’altra fuga.
Le finali consecutive in vetta sulle Alpi daranno vita a un fine settimana decisivo, costruito sull’esperienza dell’ultima volta a Nizza, la prima volta che il Tour si è concluso in una cronometro individuale dal 1989, quando Greg LeMond batté Laurent Fignon nella sua storica gara. vittoria.
L’altezza sarà un fattore importante in entrambe le fasi.
La tappa 19 vede tre vette sopra i 2.000 metri, mentre la tappa 20 affronta quattro salite in un corto circuito di 133 km che termina in cima al Col de la Couillole. Raggiunge i 7.000 metri di dislivello in due giorni di gara.
Se la gara resta indecisa, la tensione sarà alta nella ‘dernière bataille’ in una cronometro individuale di 34 km su e giù per La Turbie e il Col d’Eze.