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Il premier italiano Meloni si impegna a rilanciare le relazioni bilaterali con la Cina

Commenta la foto, La visita di Giorgia Meloni arriva dopo che l'Italia si è ritirata dal programma di investimenti di punta della Cina, la Belt and Road Initiative

  • autore, Joao da Silva
  • Ruolo, Giornalista d'affari

Il primo ministro italiano Giorgia Meloni si è impegnato a “rilanciare” le relazioni con la Cina durante la sua prima visita a Pechino da quando è entrata in carica.

La Meloni ha incontrato il premier cinese Li Qiang all'inizio della sua visita di cinque giorni e ha firmato un piano triennale per rafforzare la cooperazione economica tra i due paesi.

Roma all’epoca affermò che il massiccio programma di investimenti cinese non era riuscito a portare alcun beneficio all’Italia.

La Meloni ha descritto la sua visita come “una prova della volontà di iniziare una nuova fase e rilanciare la nostra cooperazione bilaterale”.

Ha anche affermato che i due paesi hanno firmato un accordo volto a rafforzare la cooperazione nel campo dei veicoli elettrici e delle energie rinnovabili.

In una dichiarazione rilasciata dal suo ufficio, il premier cinese Li Keqiang ha affermato che i due paesi mirano ad aumentare “la cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra le piccole e medie imprese nei settori della costruzione navale, aerospaziale, delle nuove energie e dell'intelligenza artificiale”.

L’Italia è stato l’unico grande paese occidentale ad aderire alla Belt and Road Initiative, uno dei progetti commerciali e infrastrutturali più ambiziosi della Cina.

Da quando è entrata in carica nel 2022, la Meloni ha cercato di condurre una politica estera più filo-occidentale e filo-NATO rispetto ai suoi predecessori.

Prima di ritirarsi dalla Belt and Road Initiative, la Meloni ha descritto la decisione del precedente governo di aderirvi come un “grave errore”.

“Ogni paese lo è [BRI] “Il membro sa che la Cina è prima e loro sono secondi e non credo che l'Italia come membro del G7 voglia essere raggruppata con Russia, Pakistan o Sri Lanka”, ha affermato Alicia Garcia Herrero, capo economista per l'Asia-Pacifico presso la banca di investimento Natixi.

“Senza BRI [membership] “La Meloni arriva in Cina con un diverso livello di impegno: meno come follower e più come partner”, ha aggiunto.

Roma ha inoltre sostenuto la recente mossa della Commissione Europea di imporre dazi doganali fino al 37,6% sui veicoli elettrici importati dalla Cina.

Lo scorso anno il commercio bilaterale tra i due paesi ha raggiunto i 66,8 miliardi di euro (56,3 miliardi di sterline), rendendo la Cina il più grande partner commerciale dell’Italia al di fuori dell’UE dopo gli Stati Uniti.